NUOVA TECNOLOGIA SEABIN IN AZIONE ALLA MARINA

Giovedì, Luglio 1, 2021

CONTRO LA PLASTICA NEI MARI E NEGLI OCEANI MET­TIAMO IN CAMPO BUONE PRATICHE E TECNOLOGIE EFFICIENTI.

I mari del mondo sono sempre più sommersi dalla plastica e il Medi­terraneo, casa del 7,5 per cento delle specie marine conosciute, è una delle aree più colpite: per l’Unep, (il programma ambientale delle Nazioni Unite) sui suoi fondali si troverebbero fino a 100.000 frammenti di varie dimensioni di questo materiale per kmq. Tra i motivi: una cattiva raccolta e ge­stione dei rifiuti, le attività produt­tive, il turismo balneare, le attività portuali e i comportamenti noncu­ranti di ancora troppe persone.

Tra queste, le più insidiose sono le microplastiche, frammenti del dia­metro inferiore ai 5 mm: sempre più diffuse, si attaccano alle alghe e vengono ingerite dai pesci che le scambiano per cibo. Da lì possono poi raggiungere i nostri piatti. Il Sea­bin, posizionato in un porto, marina o circolo a ridosso in un punto di accumulo, ovvero dove venti e cor­renti tengono a far convergere i rifiuti galleggianti, viene immerso nell’ac­qua con la parte superiore del di­spositivo al livello della superficie.

Grazie all’azione della pompa colle­gata alla corrente, in grado di trat­tare 25.000 litri di acqua all’ora e alla posizione strategica del Seabin, i detriti vengono convogliati diretta­mente all’interno del dispositivo.

I rifiuti vengono catturatati all’in­terno del cestino, che può conte­nere fino a un massimo di 20kg, mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in mare.

È in grado di funzionare 24 ore al giorno rimuovendo molta più spaz­zatura di una persona dotata di una rete per la raccolta. Sebbene il di­spositivo non possa essere utiliz­zato in mare aperto, perché richiede il collegamento elettrico, risulta stra­ordinariamente efficace in aree come i porti poiché sono “punti di accumulo”, in cui convergono la maggior parte dei rifiuti in mare.

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